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Ricostruzione viadotto Gravagna, SALT, Tronco Autocisa

La demolizione

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La demolizione

La fase di demolizione del viadotto, ad oggi in corso, è la fase più complessa dell’intervento dato che prevede la decostruzione degli elementi costituenti l’impalcato e delle stampelle salvaguardando le pile esistenti.

Sono stati allestiti due cantieri: uno direttamente sull’impalcato e uno nell’area al di sotto del viadotto.

In fase di allestimento del cantiere, è stato eseguito il montaggio di quattro gru a torre, una in corrispondenza di ciascuna pila, necessarie sia alle operazioni di demolizione che alle attività di ricostruzione del viadotto.

Si è proceduto inizialmente con la rimozione delle campate di riva, ovvero quelle più esterne lato Parma e lato La Spezia tramite autogrù, previa demolizione meccanica della soletta.

Successivamente, sono stati effettuati lo scarico e la conseguente rimozione degli appoggi in corrispondenza delle tre campate centrali del viadotto al fine di poter procedere con la demolizione degli impalcati che avviene a mezzo di un escavatore posizionato sull’impalcato e dotato di pinza o martello demolitore. La demolizione delle campate deve avvenire per conci, procedendo a ritroso concio per concio iniziando dal giunto in mezzaria e procedendo verso le pile in modo simmetrico e sincrono su tutte le pile per ridurre al minimo lo squilibrio di forze e momenti sulle pile e sugli archi.

Terminata questa fase si può avviare la demolizione degli archi in acciaio: si tratta di una operazione complessa in quanto risulta necessario procedere in un primo momento alla separazione dell’arco dalla stampella in cemento armato al fine di scollegare le due strutture, per poi rimuovere gli archi in condizioni di sicurezza.

Terminata la demolizione degli archi si procede con la rimozione degli ultimi conci dell’impalcato e la successiva parziale demolizione delle parti di testa delle pile.

Ultimo aggiornamento: 22/03/2024